Giallorossi ancora una volta meravigliosamente belli, soffrono ma superano anche il Venezia, l’avversario più forte dal punto di vista fisico della cadetteria, in una gara ricca di emozioni e colpi di scena. Pontisso è l’ennesimo “jolly” calato da mister Vivarini che nei momenti di difficoltà riesce sempre a trovare la quadra e le motivazioni giuste nei suoi calciatori: per lui un nuovo gol dopo un’azione da manuale avviata da Fulignati, 14 tocchi e palla in rete. Giove pluvio ha messo a suo agio il Venezia creando nel "Ceravolo" una piccola laguna, una vera e propria bomba d’acqua che ha messo a dura prova i 12 mila spettatori presenti che non hanno desistito nonostante la sospensione vedendosi premiati gli sforzi di resistenza. A fare acqua alla fine è stato proprio il Venezia, ironia della sorte...Ma nonostante le condizioni atmosferiche e un manto erboso che sotto i distinti ha evidenziato problemi inaspettati per essere un impianto rifatto da meno di un anno, il Catanzaro ha tenuto il campo da grande squadra.
Una prova maiuscola che dimostra le potenzialità della squadra giallorossa, buon auspicio in ottica playoff dove ormai la quinta poltrona è matematica grazie al nuovo flop del Palermo. Da “mina vagante” a candidato alla promozione può essere un attimo, basta solo crederci: che da matricola il Catanzaro abbia già raggiunto l’obiettivo stagionale, non esclude che Iemmello e compagni debbano vietarsi il salto di categoria, sempre a patto che si giochi ad armi pari. Calcoli, dicerie o filosofie tutte da dimostrare, porterebbero ad asserire che le Aquile non siano in grado di reggere la massima serie che richiederebbe condizioni e strutture di livello. Ma sul punto basti pensare ad altre realtà che hanno militato o militano in serie A, per capire che volere è potere: questa squadra, questo gruppo, ha tutti i numeri per riprendersi la Storia.
Mister Vivarini ha creato un gruppo vero e da fine psicologo, sta dimostrando di sapere trasformare tutto in oro, comprese le difficoltà e gli imprevisti, su tutti gli infortuni di D’Andrea e Ghion. Il mister dimostra ogni giorno di essere il vero “tesoro” di questo progetto del Catanzaro targato Noto: nato attorno a lui in un non troppo lontano mese di novembre e da blindare in ottica futura, a prescindere dalla categoria. Catanzaro è il capoluogo di Regione e rappresenta un Popolo per troppo tempo rimasto orfano di adeguati palcoscenici, un Popolo sempre presente e che darebbe ancora di più se solo gliene fosse data l’occasione. “Provare per credere”, direbbe qualcuno, le potenzialità per prolungare il proprio viaggio fino al 2 giugno ci sono tutte.
Avanti tutta Catanzaro!