Il Catanzaro alla sua prima stagione in serie cadetta, prosegue la corsa (o il sogno) serie A, con il tramite dei playoff promozione. In molti sono convinti che le Aquile siano una sorpresa, ma chi conosce bene il percorso della squadra allenata dal mago di Ari, forse cosi sorpreso non è! Tre stagioni di crescita costante, in gioco, tattica e tecnica, passando da un campionato letteralmente cannibalizzato, macinando record su record e arrivando ad un prestigioso quinto posto in B che, con qualche inciampo in meno e risorsa in più, poteva anche essere altro.
Un organico che si è dimostrato alla pari con quelli blasonati del Venezia di Vanoli, della Cremonese di Stoppa, del Palermo di Corini-Mignani, della Sampdoria di Pirlo e del Brescia di Maran: tutte società e squadre allestite con giocatori che potrebbero tranquillamente militare nella massima serie. Ma il calcio è sport di squadra e Vivarini ha dimostrato con i fatti di avere dalla sua il lavoro e soprattutto quel "credo" che rappresenta il vero, inestimabile valore aggiunto di questo Catanzaro che in questo momento storico potrebbe infastidire chi è aduso stilare classifiche in merito ai favoriti o meno di questa coda di campionato. La squadra giallorossa viene così bollata quale “mina vagante”, come se il quinto posto conquistato dalla squadra del patron Noto fosse arrivato così per caso. Una novella "Cenerentola", la più bella, la più brava ma al contempo la sconosciuta della serata che insidiava le nobili signorine agognanti l'obiettivo.
Gli infortuni degli ultimi tempi avrebbero potuto scoraggiare chiunque, parliamo di Ghion, D’Andrea, Ambrosino, ma paradossalmente proprio la prestazione offerta al cospetto dei doriani, ha dimostrato che il Catanzaro ha un'identità superiore ai nomi e ai numeri: un gruppo forte e coeso attorno ad un certo Pietro Iemmello sempre più leader.
Vietato illudersi, lecito però sognare. Il Catanzaro nella sua esperienza in terza serie non è stato mai fortunato con il capitolo playoff: ma anche per questo, la cabala dice anche che le Aquile sono in credito con la dea bendata. Sei contendenti per un posto in paradiso, con un 16,6% distribuito equamente come probabilità di successo, soprattutto immaginando che le regole siano uguali per tutti, VAR compreso. Ed allora, che si aprano le danze con il Brescia come primo ospite, squadra ben organizzata forse più di quanto la classifica finale dica e che nella regular season violò il "Ceravolo" grazie al soffio indiscreto di Eolo, vanificando il doppio vantaggio iniziale. L’occasione è preziosa, due risultati su tre a disposizione al termine dei tempi supplementari, per prendersi una rivincita in un "Ceravolo" gremito in ogni ordine di posto e con undici uomini pronti a danzare sulle note di una tifoseria desiderosa più che mai di fare festa.
Avanti tutta Catanzaro, è giunta l’ora di riprendersi la Storia!