Il Catanzaro ricomincia da una rifondazione totale forse non per scelta della proprietà che si è vista costretta a ricollocare nelle caselle vacanti tutti gli uomini che avevano portato il Catanzaro alla riconquista dei palcoscenici del calcio che conta. Il Presidente Floriano Noto si è prodotto in una comunicazione quanto mai efficace da quando la famiglia Noto è alla guida del glorioso sodalizio giallorosso. Lo ha fatto tesorizzando l’esperienza acquisita negli ultimi otto anni e presentando le sue scelte come le migliori nell’alveo di quelle possibili.
Ha anche ufficializzato la scelta del nuovo allenatore, Fabio Caserta (di oggi il comunicato ufficiale) rimarcando che quest’ultimo era stato già identificato quale sostituto di Vivarini nel corso della passata stagione nel periodo di tira e molla che successivamente ha portato alla conferma del tecnico di Ari. Se il futuro delle Aquile dovesse essere rapportato all’eleganza dialettica (e strategica) del patron giallorosso, la massima serie sarà un destino naturale. E noi ovviamente ce lo auguriamo.
Per il momento l’imperativo non potrà che essere il “consolidamento” della categoria e non avendo la palla di vetro, non possiamo inoltrarci nei meandri del fato. Possiamo invece prendere atto della complementarità caratteriale dei due nuovi direttori: il DG Morganti e il DS Polito. Il primo, in perfetto stile politically correct, moderato per quanto votato all’operatività, classico uomo da scrivania. Il secondo molto passionale, diremmo esplosivo e vero e proprio “animale da spogliatoio”, al di là dei comprensibili tratti autoreferenziali, ma con una pazza voglia di rivincita nei confronti della piazza barese. A questo proposito, nota di merito va proprio a lui, Ciro Polito che con il suo “grazie”, a differenza del suo collega Giuseppe Magalini che ha fatto il percorso inverso, ha salutato la società di Luigi De Laurentiis con una lettera dedicata anche a quella tifoseria barese che negli ultimi mesi l’ha rabbiosamente contestato. Chapeau a lui.
Nel corso della conferenza stampa si è forse omesso di raccontare che la storia del Catanzaro non sia circoscritta all’ultimo trentennio, ma vanta sette gloriosi anni di serie A incorniciati da svariati campionati di serie B, una finalissima e una semifinale di Coppa Italia durante la quale il Popolo giallorosso cantava “tricolore sarà” e non già “serie B”. Lo diciamo nel rispetto di chi in passato ha prodotto determinati risultati con sacrificio e abnegazione e soprattutto con la giusta devozione verso i nostri padri che vivendo quei fasti, ci hanno iniziati a questa nobile passione.
Spazio dunque alla pianificazione del futuro, con il patron Noto che ha condiviso la progettualità societaria, indirizzata verso investimenti indirizzati alla realizzazione di strutture avveniristiche utili al settore giovanile, “cantera” giallorossa. Il DG Morganti, è chiamato ad occuparsi anche di questo, essendo stato lui stesso la principale guida per la realizzazione a Novara del centro sportivo poi battezzato come “Novarello”.
Concetto molto importante rimarcato dal presidente giallorosso, la vicinanza nonché la complicità esistente tra il nuovo DS Polito e Fabio Caserta, il nuovo allenatore del Catanzaro. Questo aspetto, era stato assente nelle passate stagioni e potrà rappresentare il valore aggiunto per il futuro dei giallorossi. Il nuovo mister è stato dallo stesso Polito dipinto come un mix di uomo vecchia maniera ma allo stesso tempo votato al nuovo, mentre per il casting dei nuovi giocatori e per la scelta delle conferme della vecchia rosa, guarderà tutti negli occhi per carpire le motivazioni e la voglia di far bene che saranno elementi primari dello screening.
Insomma i buoni propositi ci sono tutti e dopo avere scelto anche il preparatore atletico, il nuovo Catanzaro sarà pronto a misurarsi ed essere accolto dal proprio popolo passionale più che mai che, come rimarcato dallo stesso Noto, è stato e sarà elemento imprescindibile per il futuro delle Aquile.
Avanti tutta Catanzaro, conquista il tuo futuro!