Un Catanzaro che torna da Bari con un punto, prezioso quanto sofferto. Un pareggio che conferma la corsa principale della squadra giallorossa in questo inizio di campionato, verso il desiderato "assestamento". Già, perché il cambio tecnico così come anche la sostituzione di alcuni dei protagonisti principali delle passate stagioni, non ha dato per il momento i frutti sperati: dopo 9 giornate sono 9 i punti conquistati, una media che di certo non consente voli pindarici ma nemmeno ragionamenti da depressione calcistica. Ad oggi il Catanzaro ha perso (e mai ceduto malamente) solo contro Cesena e Cremonese, per il resto ha dimostrato di potersela giocare con tutti. E la caratteristica della "sofferenza" è quella che ha accompagnato le prestazioni della squadra di Caserta sin dalla prima giornata, dal rigore al 90° fallito da Laurentiè per il Sassuolo, passando dal gol annullato dal VAR alla Juve Stabia che poteva costare la prima sconfitta casalinga e al pareggio in zona Cesarini di La Mantia contro il Modena. Infine il punto, ancora una volta sofferto contro il Bari dopo aver rischiato più volte di capitolare, addirittura andando vicini alla vittoria nel finale se solo il buon Iemmello che, col cuore da capitano, aveva da poco regalato la fiammata del pareggio, fosse stato più cinico. Un gol, bisogna ammetterlo, niente affatto banale: c'è tutto, costruzione palla a terra, protezione, assist e conclusione da biliardo, con interpreti recuperati e altri che stanno crescendo di condizione, su tutti un prezioso La Mantia decisivo nelle ultime due gare.
Insomma, un Catanzaro che soffre ma anche capace di soffrire, potrebbe essere la chiave di volta per avvicinare alla squadra e convincere quei tifosi che, magari anche a giusta ragione, ancora permangono scettici sull'aspetto tecnico. Tanto ancora da lavorare ma alla fine, si sa, nel calcio conta il risultato e se dovesse Caserta trovare anche la svolta della vittoria, magari con un certa continuità, in un paio di giornate il Catanzaro - stante la classifica corta - si ritroverebbe di nuovo in una posizione più adeguata al suo potenziale, perché diciamolo chiaramente, la Società del Catanzaro non ha costruito una rosa "low cost", tutt'altro, una rosa quantomeno alla pari rispetto alla maggior parte delle squadre di B: giocatori come Iemmello, La Mantia, Petriccione, Coulibaly, D'Alessandro, Seck, Situm, giusto per citarne alcuni, offrono decisamente tanta garanzia, ma hanno bisogno (come giustamente detto dall'esperto D''Alessandro nel dopo Bari) di "trovare la giusta "alchimia".
L'esempio degli ultras giallorossi, sempre presenti ad incoraggiare la squadra anche al "San Nicola", è quello da seguire, lasciando al tempo la decisione se Caserta sia la soluzione giusta. Di certo, il Catanzaro ha bisogno di iniziare a correre e far sognare nuovamente i tifosi, e qualche vittoria potrebbe sicuramente innestare quella dovuta serenità ambientale che ad oggi latita. Se poi si dovesse continuare con questo andazzo che espone la squadra a pericolose posizioni di classifica, saranno per primi gli attenti addetti ai lavori a trovare i giusti adattamenti perché, diciamolo francamente, la serie B è un patrimonio che nessuno vuole perdere, in primis la Società che sta dimostrando con i fatti di credere nel Catanzaro, investendo in strutture e nei giovani, e gli ottimi risultati della Primavera 3 ne sono una dimostrazione, pienamente in linea con le dichiarazioni di maggio scorso del patron Noto.
Non è facile il compito di Caserta, ma non sarebbe stato facile per nessun allenatore avvicendarsi al tecnico che negli ultimi 30 anni ha regalato le maggiori gioie ed emozioni ad un popolo che mancava da troppo tempo nel calcio che conta. Eppure la dimostrazione di quanto Caserta stia tendando di amalgamare un gruppo degno della categoria, lo si è visto anche a Bari, pagando lui stesso dazio nel finale con un doppio giallo da allenatore "mentalizzato" all'obiettivo. Per questo la medicina non possiamo che augurarci sia una, la vittoria, che distolga l'attenzione da quello che fu e faccia compattare l'ambiente verso l'obiettivo principale che è la permanenza nella categoria, da difendere tutti insieme e ad ogni costo, ripartendo proprio da quell'abbraccio tra Caserta e Iemmello che sa tanto di trovata "alchimia".